martedì 20 agosto 2013

Mi sono sempre dedicata ai dolci o meglio alla pasticceria un po’ così, da autodidatta, spulciando libri e riviste, facendo ricerche su internet e soprattutto sperimentando! Nella testa avevo il risultato finale.. dovevo “solo” cobinare gli ingredienti per realizzarlo.. magari un po’ di amido.. o forse della fecola.. ops! la prossima volta un po’ di zucchero in meno! E poi si ricominciava, riprovando quando il risultato non era soddisfacente cercando di migliorare la ricetta o variando il gusto, l’aroma, la forma..

Ad un certo punto, anche io travolta dall’onda mediatica delle trasmissioni televisive che millantano di svelare ai comuni mortali i segreti del magico mondo della pasticceria, ho cominciato a destreggiarmi con la pasta di zucchero e a cimentarmi con le torte a piani. Ma questo sdoganamento e banalizzazione della cultura della pasticceria non mi è bastato e addirittura non mi convinceva.

E così ho pensato che fosse arrivato il momento di regalarmi una formazione adeguata, che mi desse le basi, delle fondamenta su cui costruire i miei gusti, le mie preferenze ed esprimerle poi sotto forma di manufatto di pasticceria.
Ed è così che mi sono trovata a Pescara a frequentare il corso di 80 ore “Professional Pastry & Cake Design School” tenuto dal Maestro Federico Anzellotti, Presidente nazionale della Confederazione Nazionale Pasticceri Italiani (Con.Pa.It.) e al termine del quale mi è stato rilasciato il diploma Con.Pa.It. di Pasticcere Cake Designer riconosciuto su tutto il territorio nazionale.

Che dire.. un’esperienza indimenticabile ed estremamente formativa. Capire il perché delle cose, la chimica delle ricette, come gli ingredienti interagiscono tra loro permette di portare quella che era “semplicemente” una passione ad un livello superiore. Di sicuro la strada è ancora lunga sia in ambito pasticceria che in ambito cake design ma di sicuro le “sperimentazioni” saranno ragionate, il gusto sarà costruito e le forme saranno padroneggiate. 

domenica 18 agosto 2013

Quante avventure alla ricerca dei dolcetti nascosti nelle ante più alte della credenza! Mi sentivo come un esploratore alla ricerca del tesoro! Creavo impalcature con le sedie per riuscire ad arrampicarmi fino a raggiungere lo scrigno e il suo dolce contenuto!
Tra le tante, amavo entrare nelle pasticcerie e osservare nella vetrina del bancone quei piccoli pasticcini allineati, uno dietro l’altro, come soldatini sul loro vassoio dorato. Quanta magia doveva esserci in quei piccoli gioiellini uno uguale all'altro.. ma come faranno mai?! Che belli che erano, sfavillanti e profumati!

I dolci hanno quindi sempre rappresentato per me un momento di gioia, di festa e di scoperta. Trovavo la mia Sugarland in una fetta di pane con la marmellata, in un biscotto al cioccolato o in un bignè alla crema. La mia Sugarland era quel mondo, quel momento dedicato a me e a fare quello che mi piaceva.
Crescendo questo amore si è sviluppato e ho cominciato non solo a mangiare ma anche a fare dolci! Facevo torte nei momenti di pausa e di relax.. nei lunghi di pomeriggio di studio la “pausa torta” era il momento che più aspettavo.. era la mia Sugarland, quel momento dedicato a me, era il momento della creatività e del gioco, della spensieratezza e della positività. Nella mia Sugarland, le preoccupazioni svanivano e i pensieri negativi volavano via. Nella mia Sugarland facevo magicamente il pieno di energia.


lunedì 29 luglio 2013

Ho sempre amato i dolci, sin da bambina.. ero, e sono tuttora, una grande golosa!
Amavo le torte, le caramelle, la cioccolata.. tutto ciò che contenesse zucchero era per me irresistibile!